Oggi, al parco, ho assistito a una scena che mi ha fatto sorridere. C’era un bambino deciso, con le ginocchia un po’ sporche e un’espressione da conquistatore, che stava… salendo lo scivolo al contrario. Sì, avete letto bene: in salita, controcorrente, con la determinazione di chi sta per scalare l’Everest.
La mamma, con il tono severo che spesso accompagna le regole, gli ha detto di smettere. E il bambino, come se nulla fosse, continuava imperterrito, afferrando i bordi dello scivolo come fossero spade e i suoi piedi come razzi pronti al decollo. Mi sono fermata ad osservare ed ho pensato: “Ecco, un piccolo eroe della creatività. E poi diciamolo, chi di noi non l’ha mai fatto? E chi non ricorda che quella piccola trasgressione era spesso più divertente della discesa stessa?
Tutti noi abbiamo provato a fare qualcosa “al contrario” da bambini: Saltare sul letto senza far rumore, provare a camminare con le mani, risolvere i giochi in modi improbabili… Quel senso di libertà, quell’ingegno ingenuo, quel coraggio di sbagliare senza paura… è esattamente ciò che stiamo spegnendo quando imponiamo solo il nostro punto di vista adulto.
Quello che mi ha colpito non è stata tanto il fatto che il piccolo Messner si ostinasse a fare una cosa contro logica, quanto il modo in cui la mamma non riusciva a guardare il mondo dal punto di vista del suo bambino. I bambini hanno regole loro: si autoregolano, sanno quando fermarsi, sanno come far rispettare i turni. Noi, invece, ci affanniamo a controllare ogni gesto, a incanalare la loro energia, spesso dimenticando che l’esplorazione è un diritto fondamentale dell’infanzia.
Così facendo perdiamo la prospettiva di quanto sia prezioso lasciarli esplorare. Perché ogni piccolo “errore creativo” è in realtà un passo verso la flessibilità, la curiosità e l’empatia.
Salire lo scivolo al contrario non è solo un gioco. È una lezione.
Una lezione che ci dice: osare, guardare il mondo da un altro punto di vista, divertirsi anche quando sembra assurdo… è fondamentale, a cinque anni come a quarantacinque.
Quindi la prossima volta che vedrete un bambino sfidare la gravità e le regole allo stesso tempo, sorridete. E magari, se nessuno vi guarda, provate anche voi a risalire lo scivolo… al contrario.