Cari amici, pazienti, curiosi, lettori affezionati e occasionali incrociatori di pensieri,
come ogni anno, anche questa volta siamo arrivati a fine luglio con le pile un po’ scariche, la mente piena e il cuore… pienissimo. E così, mentre molti fanno il conto alla rovescia per le vacanze, noi — psicologi, psicoterapeuti, insegnanti e altre meravigliose categorie che vivono ancora sintonizzati sul calendario scolastico — stiamo chiudendo ufficialmente l’anno. No, non solare. Quello emotivo.
Da settembre ad agosto si snoda per noi un ciclo che non è fatto solo di mesi, ma di storie, incontri, risate, lacrime, progressi, ricadute, battaglie vinte e battaglie in corso. E di tantissimi odori.
Sì, perché c’è sempre Arturo, il mio co-terapeuta a quattro zampe, che con il suo tartufo ha annusato tutto: ansie, paure, carezze, speranze, e sì, anche qualche scarpetta con odore sospetto (che lui considera materiale clinico da analizzare, beninteso).
Ora però è tempo di chiudere la porta dello studio, sfilarsi le scarpe (e i pensieri), infilare un paio di infradito e respirare.
E a proposito di respiro…
Un piccolo esercizio per una grande estate
Prendete un attimo. Adesso. Sì, proprio adesso.
Smettete di scorrere il feed, di rispondere ai messaggi, di pianificare l’escursione di Ferragosto.
E provate questo:
1. Inspirate dal naso contando lentamente fino a tre.
2. Trattenete il respiro per un attimo, solo un secondo di sospensione.
3. Espirate dalla bocca contando fino a quattro.
4. Ripetete 3 volte, ma fatelo come se foste il mare: calmi, regolari, profondi.
5. Poi ditevi una frase gentile, come: “Mi concedo di stare. Anche solo per un momento.”
Non è un trucco magico. È semplicemente ossigeno consapevole. Che è molto più di quanto sembri.
Tre pensieri per un’estate terapeutica (ma senza terapia)
Lasciate andare. Ogni tanto è utile alleggerire la valigia delle aspettative, delle performance, dei “devo”. Portate solo quello che vi fa stare bene.
Fate spazio. Nelle giornate. Nei silenzi. Nelle passeggiate senza meta. I pensieri, come le onde, hanno bisogno di un po’ di costa libera per approdare.
Siate gentili con voi stessi. Non dovete tornare migliori, più tonici, più produttivi. Basta tornare un po’ più voi.
E adesso?
Adesso vi saluto davvero.
Chiudo lo studio, metto Arturo in modalità “vacanze attive” (che per lui significa rincorrere farfalle e scrutare bambini con panini), e preparo lo zaino.
Ma non sparisco.
Anzi, restate sintonizzati perché questa estate accadrà qualcosa. Una piccola sorpresa, firmata zampa e cuore, arriverà sui miei canali social e sul sito.
Non vi dico di più. Ma se vedete spuntare un tartufo… non ignoratelo.
Buona estate a tutti.
Ci rivediamo a settembre, con nuove storie, nuove energie e lo stesso sguardo attento, partecipe, profondo.
Con affetto,
Silvia (e Arturo)