Ci sono bambini che imparano a scrollare prima ancora di saper leggere, che passano dal ciuccio allo smartphone come se fosse la cosa più naturale del mondo. Piccoli che vivono vite parallele su YouTube, TikTok, Roblox e WhatsApp, prima ancora di avere gli strumenti emotivi per abitare davvero la loro infanzia.
In Italia, già il 60% dei bambini sotto gli 11 anni accede quotidianamente a Internet, e molti iniziano ad affacciarsi ai social ben prima dei 13 anni, nonostante l’età minima ufficiale. Tra gli 11 e i 13 anni, l’accesso diventa quotidiano per oltre l’85%, e con esso aumenta anche la vulnerabilità: il 13,5% dei preadolescenti ha un uso problematico dei social media, con un picco proprio attorno ai 13 anni.
In Liguria, dove i dati sono in linea con la media nazionale, circa il 12,8% dei ragazzi manifesta segnali di intossicazione digitale: ore e ore trascorse online che non arricchiscono, ma svuotano.
Intossicazione da social: la nuova dipendenza invisibile
Si parla spesso di dipendenze digitali come di un fenomeno adolescenziale, ma la verità è che iniziano molto prima. Un like può diventare un bisogno, uno scroll può diventare una fuga. La dopamina scorre con ogni notifica, come una caramella chimica per il cervello in crescita. I bambini e i ragazzi finiscono per sviluppare una vera e propria tolleranza: hanno bisogno di più tempo online, di più stimoli, di più reazioni. E nel frattempo perdono sonno, attenzione, concentrazione, e soprattutto il contatto con la realtà e con sé stessi.
Nei videogiochi, il quadro non è molto diverso. Circa il 24–25% dei bambini tra gli 11 e i 13 anni gioca ogni giorno, e tra questi, il rischio di dipendenza coinvolge fino al 24%.
In Liguria, un giovane su cinque mostra segni di uso problematico dei videogiochi. Non è solo un problema di tempo, ma di qualità della relazione con lo schermo: giocare per divertirsi è diverso dal giocare per anestetizzarsi.
Cyberbullismo: ferite silenziose
Ma non è solo questione di dipendenza. C’è anche chi, attraverso lo schermo, subisce veri e propri attacchi. Il cyberbullismo è una realtà che cresce nell’ombra. In Liguria, il 15,3% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo. Non si tratta più solo di prese in giro tra i banchi, ma di messaggi continui, offese pubbliche, esclusioni digitali. Le ferite non si vedono, ma lasciano segni profondi. La paura di aprire il telefono. Il senso di non valere. L’idea, a volte, di voler scomparire.
Cosa possiamo fare come adulti?
La soluzione non è demonizzare la tecnologia, né tornare a un mondo senza internet. I bambini devono imparare a navigare, ma serve una bussola. Serve che gli adulti ci siano, che osservino, che parlino. Serve costruire spazi di ascolto, dentro casa e a scuola, dove si possa dire: “Mi sento solo”, “Mi hanno scritto questo”, “Non riesco a smettere”.
I social non sono il nemico. Ma lo diventano, se riempiono vuoti affettivi o diventano l’unico specchio in cui ci si guarda. La vera sfida è insegnare ai bambini e ai ragazzi a restare in contatto con la loro realtà interiore, a riconoscere i propri stati d’animo, a proteggere il proprio tempo e la propria identità.
In una società che misura il valore in visualizzazioni, è un atto rivoluzionario insegnare a un bambino che non deve piacere a tutti, ma solo sentirsi bene con sé stesso.
🛡️ Se sei vittima di cyberbullismo: a chi rivolgerti
Ecco una selezione di numeri e servizi italiani che offrono supporto gratuito e sicuro:
Telefono Azzurro (1.96.96)
Linea di ascolto gratuita, attiva 24 h su 24 per bambini, adolescenti e adulti che affrontano forme di bullismo, cyberbullismo o altre difficoltà. Offrono aiuto psicopedagogico e orientamento
Home Telefono Azzurro
Emergenza infanzia (114)
Numero pubblico nazionale per situazioni di pericolo immediato. Attivo 24/7 anche via chat, WhatsApp e social. Ideale se c’è un rischio concreto
Home
Centro Nazionale Anti-Cyberbullismo CNAC (800 642 377)
Numero verde gestito da CNAC, dedicato alle segnalazioni e all’assistenza in caso di cyberbullismo. Si può anche inviare email a
CNAC – WWW.ANTICYBERBULLISMO.IT
Polizia Postale
Presente in ogni regione, assiste nelle segnalazioni online, negli abusi e nell’oscuramento di contenuti.
https://www.denunciaonline.eu
Telefono Amico – SOS Giovani 324 011 72 52
Supporto telefonico e chat per chi vive bullismo o cyberbullismo. Non solo ascolto, ma anche orientamento a risorse
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📝 Suggerimenti utili
In caso di reato persistente, valuta la possibilità di fare denuncia attraverso un genitore o un adulto responsabile.
Conserva le prove: screenshot, messaggi, chat; mai eliminarli.
Non reagire impulsivamente, ma rivolgiti a un adulto di fiducia (genitore, insegnante, psicologo, forze dell’ordine).
Blocca e segnala il responsabile sui social, contattando anche i moderatori delle piattaforme.
Parlane: non restare da soli; il dialogo è la prima forma di cura.