L’angolo della POESIA

torna pure a casa con i graffi

figlio mio,

torna pure con gli autografi dei rovi

sulla tua pelle,

con le dediche del bosco

e l’affetto del dirupo

stai attento ad arrampicarti sugli alberi

ma non rinunciare mai a farlo

che il mondo sopra la quercia

nasconde un panorama migliore

che tra i rami del bosco

non passa mai vento cattivo,

le foglie filtrano sempre un’intenzione malvagia

non posso dirti di non farlo,

io più di te

ho sempre amato i bordi dei precipizi,

posso solo dirti di scegliere con cura le scarpe giuste

di fortificare lo sguardo di un militare

e la leggerezza di un acrobata

la rapidità di un felino e la meditazione di un sasso

non rinunciare alle vette delle tue montagne preferite

ma porta sempre con te una giacca a vento per il cuore

che c’è sempre un momento in cui

il sole va e il freddo viene,

il momento in cui le ombre

hanno il benvenuto dalla luce

torna pure a casa sporco di terra

figlio mio

che tanto qui, per uscirne puliti

bisogna far vedere alle montagne

che non ci siamo mai tirati indietro

quando c’era da correre, da giocare

e da tentare un volo,

torna con le maglie strappate di gioco

che è meglio ricucire una maglia piena di acchiapparella

che poterla rimettere il giorno dopo

perché non si è sporcata di niente

torna pure a casa pieno di vita,

figlio mio

pieno di salti nel vuoto

pieno di atterraggi nel pieno

pieno di vertigini tenaci

di altezze vinte e di basi salde

di felicità divertite e di coraggi stimolati

torna pure a casa

che non hai rinunciato un solo attimo

a prepararti come si deve

per il giorno in cui avrai un sogno.

[gio evan]

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