…Nel ventre della madre, la vita era di una ricchezza infinita.
A prescindere dai suoni e dai rumori, tutto era,
per il bambino, costantemente in movimento.
Che la madre si alzi e cammini,
che si giri o che si chini,
che si alzi sulla punta dei piedi,
che peli la verdura o usi la scopa,
sono altrettante onde, altrettante sensazioni per il bambino.
E, anche, che la madre si riposi,
che prenda un libro e si segga
o che si corichi e si addormenti,
la sua respirazione non cessa mai,
il cui placido moto,
la cui risacca,
continua a cullare il bambino.
…
(F. Leboyer)
E dopo? Dopo c’è la solitudine, il silenzio, l’immobilità, la paura data dallo stimolo della fame, dalle sensazioni sconosciute.
Il bambino fin dalla nascita necessita di due tipi di nutrimento, quello della pancia e quello della pelle. Nel ventre materno il bambino era costantemente “accarezzato” dalla mamma così come era da lei nutrito. Per placare le sue paure è necessario far riprovare al bambino le sensazioni passate, toccarlo, accarezzarlo, farlo sentire amato. L’amore si manifesta in vari modi ma il più diretto, quello più immediato, è il toccare.
Nutrimento quindi. Nutrimento del ventre e della pelle attraverso l’amore che una madre trasmette con il massaggio, con le carezze, portando e cullando il bambino.
La pelle è il primo senso del bambino, lo mette in contatto col mondo, esprime le sue emozioni. Il coinvolgimento di tipo emotivo che si realizza attraverso il contatto fisico è di fondamentale importanza per un più favorevole sviluppo delle relazioni umane di base e per un successivo uso della comunicazione verbale, simbolica, corporea. Il bambino che fa esperienza dell’accettazione attraverso il contatto fisico sviluppa fiducia negli altri e in se stesso. Un’immagine di sé positiva offre al bambino una base ed uno stimolo per l’esplorazione del mondo.
Il massaggio è comunicazione.
La mamma che massaggia il bambino stabilisce con questi un nuovo tipo di relazione basato sulla comunicazione visiva. In seguito, quando il bambino crescerà, basterà uno sguardo per capirsi, per consolarsi, per comunicare dei sentimenti.
Numerose ricerche psicologiche hanno evidenziato la necessità del contatto fisico per uno sviluppo ottimale del bambino.
Il massaggio sviluppa la coscienza corporea, migliora la digestione e la circolazione, rilassa e facilita il sonno, aumenta la resistenza alle malattie.
Ricerche su bambini prematuri hanno dimostrato che quelli che vengono regolarmente toccati dal momento della nascita crescono più velocemente, hanno meno problemi respiratori ed un più rapido aumento di peso rispetto ai bambini lasciati in incubatrice senza un contatto regolare. I benefici del massaggio non investono solo il bambino ma anche la madre che acquista più fiducia nelle sue capacità di prendersi cura di lui.
Questo scambio di energia positiva coinvolge anche i padri che, insieme alle mamme, toccano, accarezzano, stabiliscono un contatto con il proprio figlio.
IL PERIODO PRENATALE
Nel ventre materno il bambino vive una condizione di calda tranquillità, viene cullato, nutrito, protetto, percepisce il mondo esterno e le emozioni di chi lo porta in grembo. Il piccolo respira attraverso la madre ed è intimamente connesso con lei.
LA NASCITA
Il dolore che il bambino prova alla nascita è un dolore dato dalla perdita del piacere, della sicurezza, dell’unico mondo a lui noto. Accogliamolo allora con delicatezza, aspettiamo che il cordone ombelicale smetta di pulsare prima di reciderlo, lasciamolo accanto alla mamma che lo accarezzerà, lo bacerà, prolungando la sensazione lenta, ritmata, avvolgente che il bambino ha sperimentato prima di nascere.
Questo contatto è per i bambino un nutrimento necessario che deve essere a lui dato per molti giorni, mesi, anni.
La sensazione che il bambino prova una volta venuto al mondo è di isolamento, di vuoto intorno, di paura delle nuove percezioni interne; Bisogna preoccuparsi allora di nutrire anche il suo “fuori”, la sua pelle, la sua schiena, le sue braccia e le sue gambe, il suo volto.
IL MASSAGGIO: UNA MANIFESTAZIONE D’AMORE
Si è parlato dell’importanza del contatto inteso come nutrimento; il bambino poco toccato, poco accarezzato, poco stimolato a livello di pelle, ne risentirà non solo emotivamente ma anche fisicamente. Il bambino che fa esperienza dell’accettazione attraverso il contatto fisico sviluppa fiducia in se stesso e negli altri. Un’immagine di sé positiva fornisce al bambino una base e uno stimolo per l’esplorazione del mondo. Il bambino che sviluppa una scarsa autostima sarà invece più chiuso nei confronti dell’ambiente esterno e poco motivato a comunicare con gli altri e ad avvicinarsi a loro. Lo stato d’ansia che accompagnerà questo tipo di esperienza di sé e del mondo potrà riflettersi anche sul piano somatico attraverso disturbi di vario genere.
Il massaggio permette alla madre di fare qualcosa di positivo per il proprio bambino, soprattutto in quelle occasioni dove si sente impotente di fronte al pianto incessante che sottende una richiesta, dove fa fatica a relazionarsi a lui perché difficile, irritabile, poco reattivo, soggetto a coliche.
In questi momenti la madre potrebbe sviluppare tutta una serie di sentimenti negativi e di ostilità che non farebbero altro che peggiorare la situazione. L’instaurarsi di un rapporto positivo fatto di carezze e contatto può aiutarla a trasformare questi suoi sentimenti in una risposta calda e positiva.
Il massaggio può diventare anche un’alternativa alle medicine; attraverso il contatto il bambino si rilassa, si tranquillizza, si sente protetto dalla mamma, il suo corpo viene stimolato alla crescita e allo sviluppo del proprio potenziale di autorisanamento.
Spesso i bambini piangono disperatamente pur non avendo fame, non essendo indisposti o malati. Cosa ci chiedono? Chiedono di essere presi in braccio, di essere toccati, cullati, portati in giro tra le braccia della mamma. Non bisogna avere paura di “viziare” il bambino se quando piange lo si prende in braccio. Il contatto con il corpo della madre permette al bambino di caricarsi di energia oppure, se quello di cui ha bisogno è di eliminare l’energia in eccesso, di scaricarsi.
Il massaggio sviluppa la coscienza corporea, rompe il ciclo ansia – dolore, migliora la digestione e la circolazione, facilita il sonno, aumenta le capacità del sistema immunitario.
I genitori che massaggiano i propri figli esprimendo il loro amore e il loro interesse attraverso il tatto, sperimentano il flusso di energia vitale che , fluendo negli adulti come nei bambini, porta all’autoguarigione rendendo le persone più sane.
I genitori scoprono il piacere che dà il toccare, il comunicare in maniera così intensa con il bambino, che provano un senso di rilassamento, di sollievo dall’ansia, di unione con il proprio figlio.
LA TECNICA DEL MASSAGGIO
Prima di parlare di tecnica bisogna sottolineare l’importanza che riveste lo stato d’animo della mamma ed il suo essere presente nella situazione.
Esistono delle regole e dei passi da seguire, ma nessuna regola tecnica ben applicata può portare dei benefici se la persona che massaggia è tesa, lontana con la testa, presa da mille pensieri.
Per fare il massaggio il bambino deve essere nudo e a digiuno, l’ambiente sarà ben riscaldato, si preferiranno le ore mattutine e magari alla sera lo si farà per facilitare il sonno del bambino.
La mamma assumerà una posizione comoda che faciliti il contatto visivo, la posizione migliore è quella seduta a terra con le gambe allungate, la schiena dritta, le spalle rilassate. Il bambino verrà adagiato sulle gambe con la testa rivolta verso i piedi.
Sulle gambe sarà utile stendere un telo impermeabile dato che il bambino svuoterà ben presto la vescica come risultato del suo rilassamento profondo.
Staccare il telefono, chiudere la porta, togliersi anelli, bracciali e scarpe, avere le unghie corte e le mani calde, lasciare entrare la luce ed il calore del sole nella stanza, sono piccoli suggerimenti da tenere presenti quando ci si appresta ad eseguire un massaggio.
Indicativamente il massaggio dura una ventina di minuti anche se poi sarà la mamma a dilatare o ridurre i tempi a seconda delle necessità sue e del bambino.
Per massaggiare il bambino è preferibile usare un olio vegetale spremuto a freddo (quello di mandorle dolci è il più indicato).L’olio (tiepido) non sarà versato direttamente sulla pelle del bambino ma nel cavo della mano della madre che lo tratterrà finché la sua temperatura non avrà raggiunto quella della pelle.
L’olio non verrà usato per il viso in quanto potrebbe risultare spiacevole.
Il massaggio va praticato dalla testa ai piedi, prima frontalmente poi voltando il bambino sulla pancia, ed in modo simmetrico, cioè su ambedue le parti del corpo, destra e sinistra, per non creare in lui una sensazione di incompletezza.
Durante il massaggio è importante mantenere un contatto visivo con il bambino e comunicare con lui senza l’uso della parola ma attraverso le mani, gli occhi, l’attenzione che gli si presta, il proprio essere lì, nella situazione.
Le persone ed i bambini tollerano in maniera diversa un massaggio più o meno intenso. Sarà utile iniziare con un tocco leggero, aumentando la pressione un po’ alla volta. Sarà il bambino a indicare quale tocco preferisce.
La flessibilità è alla base di una comunicazione fluida. Per comodità si apprenderanno degli schemi indicativi da seguire per effettuare il massaggio, schemi che la mamma modificherà a seconda delle esigenze del bambino. Se questi si vuole girare non bisogna costringerlo a restare nella posizione in cui lo si è messo ma assecondare la sua necessità massaggiando la parte del corpo che il bambino rende accessibile ricordandosi solo di lavorare nella direzione che va dalla testa ai piedi.
Alcune parti del corpo verranno massaggiate con una sola mano, altre con le due mani contemporaneamente, altre volte si useranno i polpastrelli o le punte delle dita e il palmo della mano. Nel corso del massaggio si può passare da movimenti delicati e continui a un massaggio più profondo e localizzato terminando sempre con delle carezze leggere che rilassano il piccolo.
Sarà il bambino a guidare la madre se questa è attenta a tutti quei piccoli segnali che lui le invia. Questo tipo di comprensione aumenterà le capacità di interazione e di comunicazione reciproche creando tra i due un rapporto molto profondo che aiuterà il bambino lungo tutto il suo percorso evolutivo.
Quando si parla di carezze e accarezzare si intende lo scivolare leggero sulla superficie della pelle, mentre con il termine massaggiare si vuole indicare il movimento delicato dei muscoli sotto la pelle.
Anche se non esistono controindicazioni bisogna massaggiare i bambini prematuri e sotto le quattro settimane con particolare cautela. Il massaggio sarà più breve (10 minuti circa) e le zone sensibili saranno toccate con particolare cautela. Alcuni bambini possono avere il collo traumatizzato se durante il parto vi si è attorcigliato il cordone, altri possono avere dei problemi nel farsi toccare la testa se durante il parto ha subìto dei traumi, altri possono rivelare una sensibilità accentuata in alcune parti del corpo. Inizialmente si potrà abituare il bambino ad un contatto delicato ed aumentare ad ogni massaggio la durata delle carezze sull’area sensibile.
Dopo i nove mesi d’età si possono applicare le stesse tecniche di massaggio tenendo conto che è possibile aumentare la pressione. Anche il bambino più grande trarrà enormi benefici dall’essere massaggiato.
USI SPECIFICI DEL MASSAGGIO IN PRESENZA DI PROBLEMI
L’uso del massaggio si rivela particolarmente utile per alleviare la sofferenza nei bambini che subiscono una separazione precoce dalla madre e che vengono sottoposti a cure mediche dolorose
e/o invasive, evitando così le conseguenze negative che questo tipo di esperienza porta con sé.
Il massaggio si rivela molto utile con i prematuri, con neonati con problemi emozionali o con dei ritardi nello sviluppo, con bambini portatori di handicap. L’effetto calmante che il massaggio produce nella madre e nel bambino permette di evitare l’uso di medicinali nei casi di coliche, nei disturbi del sonno ed in tutte quelle occasioni dove non si riesce a rispondere all’irritabilità del bambino.
I BAMBINI PREMATURI sperimentano fin dalla nascita una serie di sensazioni dolorose e spiacevoli (prelievi del sangue, monitoraggio,…)in quanto il loro sistema nervoso è abbastanza sviluppato da consentirgli di interagire con l’ambiente esterno. Il massaggio si rivela essere quindi uno strumento prezioso che permette al bambino di sperimentare la piacevolezza del contatto con gli altri, che gli consente di provare delle sensazioni piacevoli in tutto il corpo, che consente alla madre di entrare in contatto con questo figlio fragile senza ansie e timori.
Il massaggio consente di prevenire gravi problemi postnatali come la polmonite, molto frequente nei prematuri. Il bambino viene messo su di un fianco, gli viene massaggiata la schiena e, mantenendo il contatto visivo, si osserva l’espressione sul suo viso mentre si lavora sulla respirazione della cassa toracica anteriore aiutando il flusso in espirazione a muoversi verso le pelvi. E’ molto importante stimolare, massaggiare ed incoraggiare lo svuotamento del segmento toracico nel bambino prematuro molto dolcemente. Durante il massaggio la madre gli parlerà, lo rassicurerà, gli dirà che capisce quanto sia stato difficile per lui il suo venire al mondo ma lo tranquillizzerà garantendogli la sua presenza continua. Sia la madre che il bambino devono poter esprimere le proprie emozioni, per questo è molto importante lavorare anche sulla tensione corporea e sulla reazione emotiva della madre, sulla sua esperienza del parto.
I bambini affetti da HANDICAP quali la cecità, il mutismo, problemi di movimento degli arti, possono trarre un enorme beneficio dal massaggio in quanto attraverso esso acquistano una maggior consapevolezza della forma del loro corpo e di se stessi come persone: quanto più ci si sente toccati tanto più positiva è l’idea che si ha di sé.
La stimolazione sensoriale è molto utile anche in quei casi dove i bambini sono costretti da apparecchi ortopedici, come nel caso della LUSSAZIONE CONGENITA DELL’ANCA. In questo caso tutta la zona del tronco non può essere toccata in quanto coperta dalle cinghie che tengono l’apparecchio. Il massaggio sotto le cinghie con l’olio di mandorle dolci li aiuterà a superare le difficoltà che il bambino incontrerà una volta tolto l’apparecchio.